Seneca: equilibrio e saggezza pratica per vivere bene
- Fiorenza Galeotti
- 16 gen 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 18 gen 2022
Tutti hanno a cuore desideri di relazioni armoniose, amare ed essere amati, benessere per la propria salute, gratificazioni per la professione.
Come mai, allora, molte volte non si raggiunge ciò che si desidera?
Il motivo è molto semplice: come scrive Seneca, nelle sue Lettere a Lucilio, "le persone cambiano spesso idea su ciò che vogliono". L'incostanza è causata da tanti fattori come la poca fiducia in se stessi, lo scoraggiamento o la demotivazione. Tutti questi sono freni, rallentamenti, ostacoli che ci allontanano da ciò che desideriamo e così si cambia nuovamente proposito, credendolo più facile, ma i risultati non cambiano.
Il filosofo Seneca ha affrontato nella sua vita terribili "ostacoli emozionali" e, attraverso la tecnica della meditazione stoica, ci ha trasmesso con le sue opere preziosi insegnamenti fino ad oggi.
Seneca affrontò le "emozioni difficili" di ben tre imperatori: l'invidia di Caligola, dal quale ricevette una condanna a morte, poi fortunatamente graziato; la vendetta di Claudio, che continuò l'opera di Caligola mandandolo in esilio in Corsica per ben 8 lunghi anni con una presunta accusa di adulterio; infine l'ira funesta di Nerone, che, dopo essere stato educato dal filosofo stesso nei primi anni di vita ai principi del buon governo, lo perseguitò accusandolo di congiura contro di lui e lo condannò a morte. Seneca preferì togliersi la vita che essere consegnato nelle mani dell'imperatore.
Ebbene, nonostante tutte queste sventure e avversità, Seneca affrontò con le sue opere l'indagine dell'animo umano, analizzandone tutte le passioni e le emozioni che lo turbano, giungendo, con il supporto della filosofia, ad un equilibrio e alla saggezza pratica della meditazione stoica da svolgere ogni giorno:
- Al mattino: la "praemeditatio malorum", ovvero l'esercitare la consapevolezza delle paure, difficoltà e resistenze emotive che abbiamo per il futuro.
- Durante il giorno: la "prosoché", ovvero la consapevolezza dei nostri pensieri ed emozioni nel qui e ora, nel presente.
-Alla sera: l'esame di coscienza, ovvero il passare in rassegna ciò che di bene o male abbiamo fatto durante la giornata rispetto ai nostri propositi e riflettere su come correggere per il futuro.
Non sappiamo se il desiderio di Seneca fosse diventare immortale, in ogni caso la sua sapienza ci ha raggiunto fino alla nostra epoca e il suo insegnamento è ancora senza eguali.
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